sabato 30 ottobre 2010

SECRET #2 : IO,LA SCONOSCIUTA E LA FANTASCEMENZA INCONFESSABILE



"CHI MI HA FATTO LE CARTE 
MI HA CHIAMATO VINCENTE MA
LA ZINGARA E' UN TRUCCO..
E UN FUTURO INVADENTE FOSSI STATO UN PO' PIU' GIOVANE 
L'AVREI DISTRUTTO CON LA FANTASIA
L'AVRAI STRACCIATO CON LA FANTASIA"

                                                                     F.De Gregori,RIMMEL



"SO SHE DANCES
IN AND OUT OF THE CROWD LIKE A GLANCE
THIS ROMANCE IS FROM AFAR CALLING ME,SILENTLY"


                                                                 J.Groban, SO SHE DANCES


Questo segreto è un po' vecchiotto.
Ha 12 anni suonati,ma credo possa considerarsi almeno un po' intrigante,
collegato com'è a quel lato di me irresistibilmente attratto 
dagli accadimenti futuri tanto da desiderare che certe cose fantascientifiche 
possano essere in qualche modo afferrabili e tangibili nella realtà.
Mi ricordo l'evento in quasi tutti i suoi particolari 
(e la cosa un po' mi spaventa) ma forse è proprio questo che lo rende  rimarcabile come qualcosa di inconfessabile...


Ho questo ricordo di me, 19enne trasognata,appena diplomata 
e iscritta molto spintanemente a Beni Culturali.
E' il periodo di poco precedente all'incontro con il mio lovefriend storico 
(ho sempre desiderato usare questa parola,prima o poi pagherò i diritti di copyright a chi l'ha inventata) 
ed io,timida e malinconica di natura,sono ancora rinchiusa in un dolore personale,che spero si affievolirà con gli anni.
Dopo l'agosto del 1996 il mio tempo normale si è come fermato.
Quando ha ricominciato a scorrere,io avevo finito il liceo,
ma la verità è che non mi curavo nemmeno che fosse giovedì o domenica.
Per molto tempo credo di non aver fatto caso nemmeno al cambio delle stagioni.
Cercavo di reinventare la mia vita senza troppa convinzione 
perchè ero totalmente impreparata agli eventi 
e cercavo di rispondere alle aspettative nella speranza che 
esssere e fare e dire cio' che mi veniva chiesto e suggerito 
avrebbe reso le cose più semplici per me e per tutti.


Insomma,il momento a cui risale questo segreto 
credo abbia la sua influenza sul segreto stesso:
la mia vita da adulta era appena cominciata,
ma ovviamente non è che ci faccessi molto caso.
Pensavo insistentemente al futuro.
Pu' insistentemente del solito intendo.
E forse è per questo che in quel momento 
la cosa mi ha toccata più del dovuto.


E' un tardo pomeriggio di fine novembre.
La mia lezione di storia dell'arte medievale,
durata la bellezza di 3h è finalmente finita e ,
come ogni mercoledì, mi dirigo a casa di S. e M.,
amiche e compagne dei miei primissi anni di università.
Fa freddo,io percorro il viale dell'università quasi di corsa,
imbacuccata nella mia sciarpona rossa e con una borsa piena di libri.
Arrivo da loro e trovo un'atmosfera assai strana.
Non sono sole:ci sono un paio di amici che abbiamo conosciuto al
corso di Storia del cinema e c'è questa ragazza mora,con i capelli corti e neri.
Non l'ho assolutamente mai vista prima.
Forse il suo nome è Agnese,ma ora come ora potrei assolutamente sbagliarmi.
E' seduta accanto ad uno dei ragazzi e,quando entro,gli sta raccontando qualcosa.
Tutti la stanno fissando ammutoliti.
Persino la gattina di S.,un batuffolo bianco indemoniato,
normalmente impossibile da tenere a bada,
è appollaiata sulla mensola accanto al divano e la osserva rapita.
Il ragazzo è un tipo assai cinico e con i piedi per terra.
E la guarda scuotendo la testa.
Come vengo a sapere molto più tardi,
lei gli ha appena raccontato qualcosa che solo lui sa che è successa.
Gli ha parlato di un incidente stradale,da cui lui si è salvato per pura fortuna,
e del suo amico che invece non ce l'ha fatta.
E lui è lì che,basito, continua a chiederle:
"come hai fatto a saperlo?in questa stanza ci conosciamo 
si e no da un paio di settimane e nessuno a parte me 
poteva sapere queste cose".
Ci guarda come se,in qualche assurdo modo,
noi lo avessimo spiato e avessimo concordato uno scherzo di cattivissimo gusto.
Ma ovviamente non è così.
Questa ragazza è un amica della terza coinquilina della casa,
che tra l'altro non è nemmeno lì.
Nessuna di noi la conosce.
Io mi guardo intorno,un po' sconcertata.
S. è un po' imbarazzata dalla cosa.
M.prende in pugno la situazione e cerca di stemperare la tensione.


Ad un certo punto questa ragazza mi si avvicina e mi guarda negli occhi.
Mi prende la mano tra le sue.La accarezza e torna a fissarmi.
Poi mi dice una frase che in 12 anni non ho mai dimenticato:
"Anche se non la puoi vedere,lei è sempre vicino a te e vuole che tu lo sappia."
Di scatto mi volto verso S....
non sto parlando,ma i miei occhi stanno urlando "glielo hai detto tu di mia madre?".
Ma capisco che S. è allibita e spaesata quanto me.
Agnese ricomincia a parlarmi...
mi racconta di un futuro che in questi 12 anni 
io ho cercato di cambiare e forse un po' ci sono riuscita.
Mi parla del fatto che forse non riuscirò a laurearmi 
perchè deciderò di interrompere una parte dei miei studi.
Mi dice che potrei non trovare un lavoro stabile 
e che per questo dovrò accontentarmi di lavoretti saltuari.
Mi parla dei miei 30 anni come se fossero dietro l'angolo.
E di quest'uomo molto più grande di me che non sarà mai mio marito,
perchè io non mi sposerò mai,mi dice seria,
ma che mi renderà la donna più felice e soddisfatta di questa terra.
Mi parla di questi due bambini che saranno i miei.
Poi si blocca,bianca come un lenzuolo,chiede un bicchiere d'acqua 
ed esce dalla stanza.
Io guardo impietrita davanti a me....
c'è una luce fredda nella stanza 
ed i miei occhi stanno guardano i mobili azzurri di questa cucina 
piena di cose che sembrano azzurre anche loro,ma ovviamente non lo sono.
E S. che ad un certo punto mi abbraccia e mi dice 
"sono solo parole,non devi crederci per forza".
Non è tanto il racconto del mio futuro che mi ha sconvolta,
quanto quello del mio passato.
Riesco solo a dire che,vero o no, avevo bisogno di sentirmelo dire.


Da quella serata di novembre sono passati più di 12 anni.
Non ne abbiamo mai più parlato 
e nessuna di noi ha più incontrato quella ragazza.
Almeno che io sappia.
Ed ora ho 31 anni.
Grazie al cielo,almeno una laurea sono riuscita a conseguirla.
E per la seconda è questione semplicemente di tempo.SPERO.
Qualcosa si è avverato e qualcosa no.ANCORA.
E posso dire con estrema convinzione che, certamente,
tutto quello che è successo fino ad ora nella mia vita
è stato nè più nè meno che una conseguenza del mio agire...
o del mio non agire.
E le mie convinzioni,sebbene possa sembrare 
che abbiano una sorta di patina legata a questo avvenimento,
si basano su idee radicate e reali legate alla mia crescita 
e alle esperienze che ho affrontato in questi anni.
Alle esigenze che ho maturato.
Alle aspettative che ho,alcune delle quali sono ancora chiuse in un cassetto 
e sono esattamente il contrario di quello che mi disse quella ragazza.(GRAZIE AL CIELO).


Tuttavia ogni tanto ci penso a questo segreto strano che fa parte dei miei ricordi.
Perchè una piccolissima parte di me,aspetta che una piccolissima parte di quel racconto sulla mia vita abbia una chance di essere vero.


ANCHE SE  TUTTO QUESTO,ORA, HA IL SAPORE DELLE FANTASCEMENZE.....INCONFESSABILI

domenica 24 ottobre 2010

SECRET #1(E SOTTOSEGRETI LEGATI AL CASO)

                        

"MI SONO SEMPRE SENTITA UNA STUPIDA 
PERCHE' NON SO PASSARE OLTRE COSI'....
LA GENTE CHE OGGI HA UN'AVVENTURA,A VOLTE PERFINO UN RAPPORTO SERIO
QUANDO ROMPE DIMENTICA...
PASSA OLTRE COME SE CAMBIASSE MARCA DI CEREALI
IO NON SONO MAI RIUSCITA A DIMENTICARE GLI UOMINI CON CUI SONO STATA.
OGNI PERSONA AVEVA LE SUE SPECIFICHE QUALITA'
E NON SI PUO' RIMPIAZZARE NESSUNO...O QUELLO CHE E' STATO:
OGNI STORIA CHE SI CHIUDE LASCIA UNO STRASCICO
ED IO NON MI RIPRENDO MAI IN PIENO.
PER QUESTO FATICO A LASCIARMI COINVOLGERE...
CON IL SESSO E' UGUALE...NON CERCO AVVENTURE
PERCHE' PERDEREI DI QUELLA PERSONA TUTTO IL QUOTIDIANO:
PER LE PICCOLE COSE HO UN'OSSESSIONE....SONO PAZZA FORSE...
QUANDO ERO PICCOLA MIA MADRE MI DICEVA 
CHE ARRIVAVO SEMPRE TARDI A SCUOLA...
UN GIORNO MI SEGUI' PER CAPIRE IL PERCHE'
IO OSSERVAVO LE CASTAGNE CHE CADEVANO DAGLI ALBERI ROTOLANDO
SUL MARCIAPIEDE O LE INFINITE PROCESSIONI DI FORMICHE
O L'AGITARSI DEL VENTO DI UNA FOGLIA,LA SUA OMBRA...QUESTE COSE.....
CON LE PERSONE FACCIO LO STESSO...COLGO PARTICOLARI IN LORO
DETTAGLI CHE MI COLPISCONO E DI CUI POI SENTO LA MANCANZA
A VOLTE PER SEMPRE...
NON PUOI RIMPIAZZARE NESSUNO PERCHE' OGNUNO PORTA CON SE'
DETTAGLI MAGNIFICI E UNICI"
                
                                                            Celine,"BEFORE SUNSET" 
                                                        (R.Linklater,2004)



Chi mi segue da qualche tempo,
potrebbe (non troppo a torto) tacciarmi 
di una incipiente forma di citazionismo e "auto-ri-citazionismo..."
Avevo già proposto questo passaggio in un altro post 
sul vecchio blog,ma per motivi molto diversi....
E mentre in questi giorni rimuginavo e ripassavo in rassegna 
i miei presupposti e improbabili segreti inconfessabili,
ho trovato questa specifica citazione 
enormemente calzante ad uno di essi 
(e ai sottotesti del caso)...
Così ne approfitto sfacciatamente....
(Ma prometto che cercherò di non perdermi in un dedalo di autorimandi 
e di "non essere una copia di mille riassunti"..)


Questa citazione rappresenta,per me, lo zenit e il nadir 
di molti miei comportamenti-limite innati,
che condizionano non poco 
il mio (turbolento) rapporto con gli altri in genere.
Prima di incapparci per caso durante la visione di questo film,
non ero in grado di esprimere chiaramente 
il concetto nemmeno a me stessa,figurarsi ad una platea di persone. 
Poi l'illuminazione.

Ma cerco di giungere al nocciolo della questione.
Sono sola da molto tempo.
Un po' per scelta personale,un po' per motivi di forza maggiore.
Un po' perchè sono di fatto una contraddizione in termini:
una timida senza speranza e senza via d'uscita
che però ha la vocazione ad uno status quo di spigliata sicura di sè
che proprio non si vuole accontentare.
Una delle mie più care amiche,
che nell'ultimo periodo mi ha presentato un sacco di persone nuove,
trascinata in locali affollati,feste improbabili e in balli sfrenati,
ultimamente sfodera la sua migliore imitazione di Mami nel "Bisbetico domato"
e mi apostrofa con l'affettuoso nomignolo di "zitella acida".
Ma grazie al cielo,ancora non lo sono.

La verità è che io faccio molta molta molta fatica a lasciarmi andare, 
ad essere affettuosa,anche con persone che mi conoscono da immemore tempo.
La verità è che,da un certo punto di vista,
non sono una persona eccessivamente socievole.
Non lo sono mai stata e non credo riuscirò ad esserlo mai.
E non so se voglio esserlo.
La verità è che faccio un'insormontabile fatica 
anche solo a farmi abbracciare dalle persone a cui voglio veramente bene.
Figurarsi da uno sconosciuto.


Questo perchè sento in maniera quasi innaturale la portata 
di ogni singola parola,di ogni singolo gesto,
di uno sguardo,di una sensazione che provo.
E trovo che ultimamente,la leggerezza e l'effimero abbiano 
preso il sopravvento in maniera piuttosto preoccupante.
Ed io proprio non riesco a rilassarmi e lasciarmi andare alla leggerezza 
perchè sono pesante(Ecco l'ho detto...l'ho detto...l'ho detto!!!!) 
ed ho tutti questi retaggi del mio passato,
queste cose provate in maniera spaventosamente eccessiva 
ingiustificatamente cristallizzate nel mio modo di agire 
ad impedirmi di passare oltre.O ad aiutarmi a tenermi a sicuro.
(Devo decidere bene quale delle due cose è meglio).

Sono li'.Ed io non le posso controllare.E in qualche caso non voglio controllarle.
Sono come gli occhi di una fotografia che mi fissano incessantemente dal mio passato.
A volte mi indicano la strada migliore.
A volte non mi permettono ,
anche solo per uno stupidissimo e innocuo momento,
di concedermi la libertà di essere attratta 
anche da situazioni assolutamente imperfette.

Quindi capita che io mi sottragga in maniera repentina 
quando uno sconosciuto simpatico baldanzoso uomo 
l'altra sera cercava di attaccar bottone mentre prendevo da bere...
Capita che io sia più agitata e imbarazza del dovuto 
quando la bella ragazza bruna,
evidentemente così poco interessata al genere maschile 
e tanto intraprendente ,mi si avvicina senza nessun motivo plausibile 
e mi chiede un bacio.
Per non parlare dell'australiano con due occhi spettacolari,
ma decisamente fuori di testa,
che cercava di instaurare un contatto mirato ad un determinato fine,
incurante che io non capissi la metà della metà della metà di quello che diceva.

Sono pesante.
E la cosa il più delle volte mi salva da situazioni senza via d'uscita.
Sono pesante.
E forse perdo un sacco di opportunità,tra le quali magari c'è proprio quella giusta.
Sono pesante.
E forse non dò una possibilità a chi forse se lo meriterebbe.

Ma ho fede che prima o poi troverò il modo di far diventare la mia pesantezza
un punto di partenza...o un punto di forza.

Sono pesante.
Ma sssshhhhhh.....che resti tra noi.

giovedì 21 ottobre 2010

SECRETS


"Avere dei segreti presenta questo inconveniente: perdiamo il senso delle proporzioni e non ci rendiamo più conto se il nostro segreto è importante o no."
                                                                                E.M.Foster

"Ciò che ci teniamo nascosto dentro diventa veleno e ci fa del male: più siamo segreti, più diventiamo malati."
                                                                 A.Gasparino


Qualche giorno fa sono stata taggata in un Meme.


Il fataccio era già avvenuto in un passato lontano....
agli albori della mia esperienza da blogger.
Ed era stato un completo disastro.
Questo perchè sono affetta da indiscutibile idiosincrasia per tutto ciò che riguarda le catene et simili che ad esse si possono accostare.
L'ho affrontato con una tale indescrivibile e incommensurabile ritrosia,smozzicando,tagliando,incollando selvaggiamente e senza troppa attenzione.
Ed è stato un totale disastro.


Ci ho messo un paio di giorni a prendere in considerazione la cosa.
Credo perchè,per quanto sia un semplice gioco,
l'argomento è assai controverso e forse ha toccato un nervo scoperto :
"Scrivere sul web 7 segreti inconfessabili".
Uhmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm.(mmmmmmmmmm).
Una contraddizione in termini con tautologia rafforzativa annessa:
"SEGRETI INCONFESSABILI".SUL WEB.
Cioè:dire pubblicamente qualcosa di cui ci si vergogna come cani,
che solitamente fatichiamo a confessare a noi stessi e 
anche alla persona di cui ci fidiamo di più.
Al di là della mia predisposizione innata a prendermi troppo sul serio,
la cosa potrebbe avere i suoi risvolti seri.E semi-seri.


Ora,se c'è una cosa che proprio non sopporto sono giusto i SEGRETI:
come sono solita ripetere,citando uno dei miei film preferiti, 
"i segreti sanno di mutande sporche".Puzzano.
Ovviamente questo non significa che se mi viene fatta una confidenza,
io non sia in grado di essere discreta.
Semplicemente trovo difficile immedesimarmi concretamente
nel ruolo di agente della CIA in missione top secret per cose che,
ad eccezione di rarissimi e particolari casi,
se venissero dette ad alta voce alleggerirebbero 
di gran lunga l'esistenza di quelle persone che 
si ostinano invece a nasconderli.
Personalmente ho sempre avuto questa idea che,
tralasciando i casi estremi dettati dalla mala fede,
si nascondono le cose che ci renderebbero ridicoli ed esposti al giudizio gratuito delle persone.
Soprattutto quelle a cui stiamo sul culo.
Oppure sono quelle cose che sappiamo benissimo ferirebbero l'amor proprio delle persone a cui si riferiscono.
PERCHE' LE PERSONE PARLANO.
SOPRATTUTTO QUANDO NOI NON STIAMO ASCOLTANDO O NON SIAMO PRESENTI.
O ANCHE SOLO PER DIRE COSE BUONE SUL NOSTRO CONTO,
MA PARLANO.
E poi i segreti fanno incappare un po' in quel tipo di situazione 
che si viene a creare con le cosidette "bugie a fin di bene":
pratica comune per non far soffrire coloro a cui le diciamo.
Per carità,a volte servono e sono necessarie.
Ma non risolvono il problema:
rimandano solo lo scoppio della bomba a data da destinarsi.
E di solito la bomba non viene mai disinnescata abbastanza in tempo da evitare i danni.




Per questo motivo la mia politica è avere meno segreti possibili.
Il che,in questo caso specifico, mi complica un po' le cose:
andando per esclusione e per diritto di privacy,
il segreto più inconfessabile qui non lo scriverò mai.Nemmeno sotto tortura.
E questo è quanto.
Inoltre,sono su questa piattaforma da così poco tempo che riuscire a coinvolgere altre persone è un po' difficile:
i rapporti con il vicinato sono ancora in fase di sperimentazione.
QUINDI HO DECISO DI SOVVERTIRE LE REGOLE:
ho deciso che prenderò spunto dall'argomento e cercherò di scrivere prossimamente
7 post diversi contenenti ognuno 1 segreto più o meno inconfessabile.
(AMMESSO CHE LI TROVI.....)
Se poi per ogni post trovo un blogger da taggare,
forse...in qualche modo...sarò riuscita ad assolvere il compito del Meme.


STAY TUNED!



sabato 16 ottobre 2010

UN TEMPO BREVE,PIENO DI TANTE COSE

Questi giorni autunnali sono molto lunghi 
e il mio umore è più "improbabile" del solito...
Cerco di metabolizzare alcuni avvenimenti che sono accaduti 
e quelli che mi succedono 
e quelli che devo ancora affrontare.
Mi rendo conto che sono più malinconica del solito
e questo innesca una strana reazione a catena 
che condiziona un po' tutto il mio tempo...
A tratti mi sento come se mi fossi dimenticata di svegliarmi.
Ma in realtà è tutto il contrario,
perchè mai come in questo periodo sono concentrata sulle cose.
Sono presente a me stessa più di quanto vorrei essere.


Ho realizzato che c'è un momento durante la mia giornata 
durante il quale,in qualche modo,
sono in una condizione mentale di trasporto tale 
da poter passare in rassegna i fatti,le cose e le persone 
con un minimo di serenità (anche se non è proprio il termine giusto).
Riesco a "prendermi il mio tempo",come è solito consigliarmi un amico,
anche quando sono terribilmente in ritardo.
Riesco a ricordare con chiarezza i particolari di una conversazione,
di un film,di una canzone,di una foto,di un volto.
Riassaporo il gusto dei ricordi di queste cose.
Allo stesso tempo,i miei pensieri e le mie fantasie 
in qualche inspiegabile maniera semplicemente si "sollevano" 
e posso concedermi di fare qualche giravolta nei miei sogni,
anche fantasticare di essere qualcun'altro.
Un'altra identità,in un altro luogo,in un altro tempo.
E questo momento non è la notte.


Questo momento 
si manifesta durante il tragitto che faccio da casa mia 
per arrivare al luogo dove lavoro.
Sono circa 40 minuti,da quando attraverso la soglia di casa 
fino a quando,scesa dalla metro,varco la soglia dello studio.
E' un tempo breve,ma ultimamente pieno di tante cose.


Non saprei spiegarmene il motivo...
ma durante quel momento della mia giornata semplicemente 
CI SONO.
Ci sono io e il piacere di essere da sola,
in un silenzio che non ha bisogno di parole,
che non è imposto,nè imbarazzante.
Un momento in cui non sono ansiosa 
e nessuno mi dice di abbassare la voce o di stare calma.
Ci sono io e la musica che mi piace ascoltare in questo periodo...
che è un po' triste,ad essere sincera,ma anche rilassante,
una colonna sonora ai miei movimenti,
con quel pizzico di schmaltziness
(che se ho capito bene significa "sentimento eccessivo":
l'ho letto non so dove e mi sono innamorata del significato)
che mi si adatta alla perfezione.
D'altra parte,parafrasando F. Volo,
"Sono sempre stata una malinconica con la vocazione di essere una persona allegra."
Ci sono io e le parole della canzone,il timbro della voce che le canta,
la melodia che si assimila ai miei passi,alla mia sottile malinconia.
Ci sono io e il tempo,quello meteorologico,
che ogni giorno ridisegna in modo diverso il percorso che faccio  
e il grande spazio della piazza dove aspetto l'autobus.
E le espressioni di chi aspetta con me.
E gli abbracci delle coppiette.
Ci sono io...e il passaggio sulle avanguardie del XX°secolo 
che ho finito di leggere pochi minuti prima.
Ci sono io e le immagini di un film che ho visto con I.,
e le parole che mi ha scritto B.,
il sorriso di mia madre,
il musetto del mio gatto che ho ritrovato in un video 
che avevo anche dimenticato di aver fatto.
Ci sono io e i miei ricordi estivi che affiorano all'improvviso,
senza che io possa controllarli.
Ci sono io e gli sms di E.,che è lontano e si preoccupa 
di com'è il mio umore più di quanto io stessa abbia voglia di fare.
Ci sono io e quelli che osservo sotto i portici dall'interno del bus:
sciarpre colorate,magliette a maniche corte nonostante sia ottobre,
visi ansiosi,risate improvvise,sguardi anche loro persi in chissà quali pensieri.Occhi che si incontrano.Mani che si stringono.
Ci sono io e le mie aspettative riguardo a me stessa 
e a tutti i miei progetti.
Ci sono io nelle stanze di una casa che esiste solo nei miei pensieri,
a mio agio in una conversazione che ancora non mi è capitato di fare,
ma che mi rende felice.
Anche se non è reale.


Ci sono solo io.
E,nonostante tutto questo possa sembrare insensato
o improduttivo o altro,
mi fa bene che ci sia questo momento.